San Ciro - fervono i preparativi
San Ciro - fervono i preparativi
Anche il Monun si prepara a festeggiare

Grande fermento a Grottaglie, in vista dei festeggiamenti in onore di San Ciro, co-patrono della città. Il fascino delle celebrazioni toccherà anche il Monun Boutique Hotel, naturalmente. 
Lo staff è al lavoro per offrire agli ospiti l’accoglienza di sempre, con in più uno sguardo particolare sulla ricorrenza. Attraverso le delizie del Monun Restaurant e, perché no, anche attraverso un percorso nella Spa della struttura.

Per immergersi, con spirito rinnovato, nelle tradizioni locali. Il buon cibo e la musica, nell’area di Grottaglie destinata ai festeggiamenti, saranno le note sulle quali viaggeranno i turisti e i cittadini, il 30 e il 31 gennaio prossimi. 
Assolutamente da non perdere la pira di San Ciro, lo spettacolo del fuoco che “accende” ogni anno la città di una luce particolare. I primi ad entrare nel cuore della Foc’ra saranno gli studenti, come accade da un po' di tempo a questa parte. 
Il grande falò viene acceso e lasciato bruciare come segno di devozione al santo. Il lavoro che precede la festa è impegnativo e meticoloso: si selezionano fascine e tralci di vite; il materiale raccolto viene disposti a formare una “costruzione” impressionante, per dimensioni e per l’aura di fascino che l’avvolge. Ad occuparsi della pira sono i cittadini volontari, che mettono il loro tempo a disposizione della tradizione e della comunità. 
Il cartellone di eventi legato alle celebrazioni si intitola “Alla Focra”, una ricca manifestazione organizzata dal Comitato festeggiamenti patronali di San Ciro e San Francesco (l’altro patrono della città delle ceramiche), con il patrocinio del Comune di Grottaglie e di Grottaglie 2020 Città europea dello Sport. 
Due note sul Santo: secondo le cronache Ciro nacque intorno all’anno 250 ad Alessandria d’Egitto; divenne medico e avviò un ambulatorio per le persone del quartiere Doryzim.
Offriva cure agli indigenti, senza chiedere nulla in cambio. Gli fu attribuito, per questa ragione, l’appellativo di anàrgiro, termine greco che significa “senza denaro”. Sembra che fosse riuscito anche a convertire molti pagani al cristianesimo. Ciro sfuggì ad una prima persecuzione, sul finire del 200, riparando nel deserto, in Arabia Petrea. In quel tempo, Diocleziano aveva ordinato al prefetto di Alessandria di perseguitare chiunque svolgesse attività di cura, senza distinguere tra medici e stregoni. 
Quando, in seguito, nel 303 si verificò un’altra violenta persecuzione, questa volta di matrice religiosa, Ciro tornò ad Alessandria, a sostegno dei cristiani. Fu a causa della protezione offerta a tre donne, contro i soprusi dei romani, che egli fu condannato alla decapitazione, il 31 gennaio del 303. 


La storia non va mai dimenticata e le figure importanti, come lo è quella di San Ciro, vanno celebrate. Assistere ai festeggiamenti del 30 e 31 gennaio prossimi sarà un po' come entrare nella storia: del santo, come della città di Grottaglie. Non mancate!